E’ un mercato che stenta a decollare quello del Milan. Dopo gli arrivi di Alex e Mexes, la campagna di rafforzamento dei rossoneri ha subito un deciso rallentamento sia per i pochi margini di manovra quanto per la necessità, prioritaria, di sfoltire la rosa.
L’ultimo nome accostato al Milan è quello di Domenico Criscito. Il difensore dello Zenit San Pietroburgo, acquistato dal club russo per volontà di Luciano Spalletti, esonerato lo scorso marzo, vorrebbe tornare in Italia e valuta eventuali proposte che soddisfino il suo desiderio. Il Milan lo segue da tempo e potrebbe provare a prenderlo. Ci sono già stati contatti con l’agente Andrea D’Amico e con lo Zenit che chiede almeno 12 milioni per liberare il calciatore, una somma, al momento, che supera le possibilità di spese consentite a Galliani.
Per questo si lavora al possibile inserimento nell’affare di almeno una contropartita gradita allo Zenit che farebbe abbassare la valutazione di Criscito. Gli indiziati sono tre. In primis Ignazio Abate. Il terzino è stato a un passo dallo Zenit due anni fa. Il Milan aveva accettato l’offerta di 12 milioni poi fu lo stesso Abate a rifiutare il trasferimento.
Al contempo, il Milan potrebbe sacrificare uno dei centrali. Con l’arrivo di Rami a titolo definitivo dal Valencia, mister Inzaghi ha a disposizione la coppia difensiva che voleva, formata dal francese e da Alex. Di conseguenza per Mexes e Zapata potrebbe esserci poco spazio anche perché, il prossimo anno, i rossoneri disputeranno solo il campionato. Tra i due, il Milan, preferirebbe liberarsi di Mexes che ha anche un ingaggio pesante. Zapata, dal canto suo, rinfrancato dal buon Mondiale, vorrebbe giocarsi ancora le sue chance e mettere in difficoltà Inzaghi. Lo ha dichiarato lui stesso in un’intervista rilasciata in Colombia.
Vedremo come finirà. L’impressione però è che l’affare Criscito andrà per le lunghe.
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